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ERICA CONTI

 

 

 

Erica  Conti

Erica Conti nasce nel 1991 a Imola in provincia di Bologna. Frequenta l’Istituto d’Arte nella città di Ravenna dove incontra e si scontra con l’arte fino ad allontanarsene per quasi dieci anni. E’ solo nel 2016, a seguito di una serie di eventi che la portano a cambiare cammino, che Erica si riavvicina alla pittura e al disegno. 

Erì

La tematica chiave attorno alla quale si sviluppa tutta la ricerca artistica di Erì è l’ “Altrove .

Una rappresentazione terribilmente terrena, con tutte le sofferenze e le bassezze  che incarna l’essere umano, ma allo stesso tempo le sue opere si collegano a un luogo-altro, utopico, spirituale e onirico.

 

Erì nel proprio lavoro artistico cerca di riportare l’attenzione verso il corpo, in quanto materia, come se fosse un muro da attraversare per poi uscire dall’altro lato.

Vedere oltre il visibile, toccare oltre il tangibile, l’utopia di un corpo incorporeo.

Una ricerca continua che porta l’artista costantemente oltre al conosciuto e al già vissuto.

Essa ricerca ogni giorno l’equilibrio tra precisione, tecnica, proporzione e quell'”Altrove” che è rappresentato dalla distruzione della perfezione e dell’incompletezza della figura umana.

L’opera è dunque per l’artista il racconto di questa continua ricerca tra  noto e ignoto.

L’obiettivo è di donare un dubbio, il desiderio è quello di far crollare le certezze che costituiscono gli schemi mentali che lo spettatore utilizza per approcciarsi al mondo.

 
QUANTO CADI IN BASSO
PRIMA DI VOLARE?
L’artista pone allo spettatore, tramite le proprie opere, domande che risuonano antiche in tutti noi.

La carnalità dei corpi, le espressioni dei volti, la gestualità delle mani tutti tesi allo spazio lasciato dal fuoco, ricorda quanto possiamo andare oltre al Teatro della Vita.

 

 Tela, legno, carta, olio, grafite e fuoco.

Materiali semplici e umili, spesso di scarto diventano i supporti di ispirazione per la creazione delle opere.

 

E’ nelle cose semplici, forse banali, dove la bellezza sembra essere scomparsa che Erì trova lo stupore dell’arte.